Prima apparizione: Nel 1673, nel giorno della festa di San Giovanni Evangelista, Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) era davanti al Santissimo Sacramento. Lei ha detto: “Il Divino Cuore mi fu presentato come in un trono di fiamme, più sfolgorante di un sole e trasparente come un cristallo, con la piaga adorabile; esso era circondato da una corona di spine e sormontato da una Croce. Lui ha detto: “Il mio Divino Cuore è tanto appassionato d’amore per gli uomini e per te in particolare, che, non potendo più contenere in se stesso le fiamme del suo ardente Amore, sente il bisogno di diffonderle per mezzo tuo e di manifestarsi agli uomini per arricchirli dei preziosi tesori che ti scoprirò e che contengono le grazie santificanti e in ordine alla salvezza, necessarie per ritrarli dal precipizio della perdizione. Per portare a compimento questo mio disegno ho scelto te, abisso d’indegnità e di ignoranza, affinché appaia chiaro che tutto si compie per mezzo mio.” Dopo queste parole Gesù chiese a Margherita Maria il suo piccolo cuore e dopo averlo inabissato nella fornace del Cuore divino, lo restituì a lei che per tutta la vita arse di quel fuoco né fu mai liberata dal dolore provato allora.
Seconda apparizione: In un primo venerdì del mese di 1674. Il Sacro Cuore è apparso come un sole sfolgorante e disse: “Sono tormentato dalla sete che gli uomini mi onorino nel Santissimo Sacramento: ma non si trova quasi nessun mortale che tenti di estinguere la mai sete e di rispondere al mio amore. Questo mi fa soffrire più di tutto ciò che ho patito nella mia Passione, mentre se, in cambio, mi rendessero almeno un po’ di amore, stimerei poco ciò che ho fatto per loro e vorrei, se fosse possibile, fare ancora di più. Invece non ho dagli uomini che freddezze e ripulse alle infinite premure che mi prendo per far loro del bene. Tu almeno supplisci al loro ingratissimo abbandono.”
Terza apparizione: Durante l'ottava della festa del Corpus Domini del 1675, Ges`ha detto: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini da non risparmiare nulla fino al sacrificio supremo senza limiti e senza riserve, per dimostrare il suo amore. La maggior parte di essi però mi ricambia con l'ingratitudine, che manifestano con irriverenze, sacrilegi e con l'apatia e il disprezzo verso di me in questo sacramento d'amore. Ma ciò che maggiormente mi affligge è il vedermi trattato così anche da cuori a me consacrati.”